Da “Il Mattino della Domenica” Edizione del 5 Marzo 2017
La morte di DJ Fabo, che dall’Italia è andato alla clinica Dignitas per il suicidio assistito, ha riaperto il dibattito sulla morte volontaria.
Alessandro Lucchini (PC)
La vita è quanto di più prezioso abbiamo: che ogni individuo ne possa godere appieno, è ciò per cui lottiamo. Tra i diritti fondamentali, che esprimono il valore di una persona, vi è il diritto alla dignità, in base al quale ad ogni essere umano deve essere concessa una piena e autonoma libertà di concludere la propria vita allorquando essa perda ogni senso d’essere vissuta. Una società che affronta il tema dell’accompagnamento alla morte in maniera non prevenuta e senza moralismo, garantendo l’accesso a servizi seri ed affidabili, è una società adulta e progressista.
Edo Pellegrini (UDF)
Quel che scrivo non è un giudizio su chi pratica il suicidio assistito: non mi permetterei. In qualità di credente, di cristiano, voglio però dare uno spunto di riflessione dal punto di vista della Bibbia che studio, un po’ ogni giorno, da 40 anni; mi rendo conto che quel che dirò può essere duro da digerire anche perché, con 600 battute a disposizione, non posso dilungarmi in spiegazioni. Sinteticamente: Dio è l’autore della vita; a Lui solo spetta dare e togliere la vita. Omicidio, suicidio, aborto, non sono nei piani di Dio. Chi li pratica sceglie volontariamente di mettersi al posto di Dio. In questi giorni si è molto parlato di autodeterminazione: certo sono libero di pensare che della mia vita dispongo io e solo io; ma non è biblico e, allora, non posso, contemporaneamente, affermare di essere cristiano.
M. S.