Di Alessandro Lucchini e Massimiliano Ay, candidati al Consiglio Comunale di Bellinzona per la lista Unità di Sinistra / Partito Comunista
Lo stabile ex-Zoni che sorgeva in via Mirasole a Bellinzona ha ospitato dal 1998 al 2004 il centro giovanile comunale, sotto forma di una co-gestione fra il Municipio della Città (che ne concedeva gli spazi in comodato) e un’associazione giovanile indipendente (che riempiva la struttura di contenuti).
Una soluzione ragionevole.
Siamo stati in prima linea come Partito Comunista per molti anni, quasi due legislature, nel tentativo di restituire una vita a quell’edificio (parzialmente ristrutturato dopo l’incendio del 2005) e infine a tutelarlo, vincolandolo nell’ambito del nuovo parco urbano. Non abbiamo certamente cambiato idea: demolire la Casetta è stato un errore! Ma in politica non si può piangere sul latte versato. Bisogna andare avanti: migliorare e convincere gli altri, soprattutto coloro che non la pensa(va)no come te, a migliorare a loro volta.
Siamo nel 2017. Non ci va di combattere una battaglia di retroguardia già persa in partenza. Ci piaccia o meno (e a noi non piace!) la Casetta ormai non esiste più: quella fase della politica bellinzonese è dunque definitivamente conclusa! Il nostro compito, come candidati (ma anche come marxisti), è quello di guardare avanti, rinnovare l’impegno su nuovi obiettivi e trovare un nuovo consenso.
Il capodicastero uscente dell’attuale Città di Bellinzona, Roberto Malacrida, nel corso di un recente dibattito ha preso l’impegno di aprire l’ex-Stallone ai giovani. Bisogna che ciò accada effettivamente! Intendiamo quindi insistere – anche nell’ambito della lista dell’Unità di Sinistra – affinché in quella sede vi siano gli adeguati spazi di auto-organizzazione (e dunque di responsabilizzazione) e non di controllo paternalistico sui giovani come abbiamo letto da parte del PPD.
Questa sarà la nuova sfida che ci attende per quanto concerne la politica giovanile: noi ci siamo!